TESTO "GLI STADI DELLA VITA" DI C.G. JUNG

Le tappe della vita

Carl Gustav Jung è considerato il padre della psicologia analitica. Lui ha unito la dimensione della psiche individuale ai fondamenti storici e antropologici della cultura umana, per esempio attraverso i concetti di "inconscio collettivo" e di "archetipo". L'inconscio per Jung, oltre ad essere un luogo di rimozione, diventa l'elemento che struttura l'esperienza manifestandosi nell'attività simbolica, culturale e religiosa.
In questo brano del 1930 viene usato il modo di concepire il ruolo degli anziani della società per evidenziare il tema della tensione tra individualizzazione e appartenenza al passato culturale; una volta gli anziani erano i portatori di principi e valori di una collettività, oggi la vecchiaia viene vista come una condizione penosa nella quale non esiste la realizzazione individuale.
La vecchiaia dovrebbe essere il momento in cui "la coppa della vita", riempita di gioventù ed esperienze, viene svuotata con soddisfazione e senza rimpianti, mentre la negazione della vecchiaia ci porta a non volerla svuotare mai, insoddisfatti e afflitti dalla consapevolezza che tuttavia è troppo tardi.

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